Il litorale del basso Adriatico è conosciuto come la Costa dei Trabocchi per via delle antiche macchine da pesca, chiamate appunto trabocchi, che caratterizzano le coste abruzzesi, molisane e garganiche.
Nel romanzo Il trionfo della morte, Gabriele D’Annunzio, originario di Pescara, paragona queste particolari macchine a dei “ragni colossali” e come dargli torto. Visti da lontano i trabocchi assomigliano proprio a dei ragni giganti composti da funi, legni e vecchi ferri.
“La macchina pareva vivere d’armonia propria, avere un’aria e un’effige di corpo d’anima”
Gabriele D’Annunzio, Trionfo della morte
Cosa sono i trabocchi
I trabocchi sono delle palafitte collegate alla terraferma da lunghe e strette passerelle. Queste particolari costruzioni in legno di pino d’Aleppo, tipico delle zone adriatiche, sono costituite da una piattaforma dalla quale si allungano, sospesi a un paio di metri dal mare, dei lunghi bracci che sostengono la bilancia, vale a dire la rete a trama fitta.
La storia dei trabocchi è molto incerta: c’è chi attribuisce la paternità dei trabocchi ai fenici, chi ai francesi e chi ad alcune famiglie ebree che si erano insediate verso la fine del ‘700 lungo le coste adriatiche. Poco si sa, dunque, della loro origine, ma si può pensare che l’invenzione di queste macchine da pesca sia relazionata alla paura che provava l’uomo un tempo ad avventurarsi in mare aperto per pescare. La pesca su queste palafitte, posizionate su scogli poco distanti dalla terraferma, è indubbiamente più sicura.
Anche l’origine del nome trabocco – travocco nella variante abruzzese – è tutt’oggi oggetto di studi: alcuni sostengono che derivi dal termine “trabocchetto”, con riferimento all’inganno che i pescatori tendono ai pesci che, ignari della presenza della rete sul fondo del mare, vengono catturati. Altri, invece, ritengono che derivi dal fatto che i pali dei trabocchi siano conficcati fra gli scogli, quindi “tra i buchi”.
Dove vedere i trabocchi in Abruzzo
La Costa dei Trabocchi inizia a Ortona, in provincia di Chieti, e termina nel Gargano, dove vengono chiamati trabucchi. Io ho visto solamente i trabocchi dell’Abruzzo, che si trovano, come mostra la mappa, tra Ortona e Vasto.
Per godere di una bella vista dall’alto sulla Costa dei Trabocchi vi consiglio di raggiungere l’Eremo dannunziano, conosciuto anche come l’Eremo di San Vito, che si trova a San Vito Chietino. Qui, nel 1889 Gabriele D’Annunzio trascorse l’estate in compagnia della sua amante Barbara Leoni. In quei mesi estivi, ammirando dal promontorio il panorama sui trabocchi, il Vate trovò l’ispirazione per il suo romanzo Trionfo della morte, pubblicato nel 1894. Buona parte del romanzo, infatti, è ambientata in questo luogo, così come molte delle vicende dei protagonisti ricordano quelle vissute dal poeta con la sua amante.
I trabocchi oggi
Grazie a o a causa di tecniche di pesca sempre più innovative, a partire dalla seconda metà del secolo scorso non pochi trabocchi sono stati abbandonati. Alcuni, poi, sono stati trasformati in ristoranti, altri, invece, distrutti dalle mareggiate, non sono ancora stati ricostruiti. Dunque quella grande macchina da pesca che un tempo rappresentava il mezzo di sostentamento di famiglie di pescatori ora è solo il simbolo del litorale abruzzese.
Non essendo un’amante del pesce, non ho provato l’esperienza di mangiare in un trabocco, ma vi lascio una lista di alcuni trabocchi in cui è possibile pranzare o cenare. Ricordatevi che lo spazio all’interno di queste palafitte è ridotto, per cui vi sono pochi posti: il mio consiglio è di prenotare con anticipo.
- Trabocco Punta Cavalluccio
- Trabocco Punta Rocciosa (Fossacesia)
- Trabocco San Giacomo (Marina di San Vito)
Alcuni noti trabocchi, quali il Trabocco Pesce Palombo o il Trabocco Turchino, probabilmente a causa della pandemia di Covid-19, sono temporaneamente chiusi.
L’Abruzzo, come dice l’insegna del Trabocco Pesce Palombo, è una terra meravigliosa e sono grata di poterla vivere e scoprire ogni estate.
Con affetto,
Valentina
Sul Gargano invece assumono il nome di “Trabucchi” e spesso sono stati trasformati in ristoranti! Pazzeschi!
Sì, anche alcuni trabocchi abruzzesi sono stati trasformati in ristoranti. Deve essere una bella esperienza mangiare lì.
Un tour che vorrei fare da tempo quello sulla costa dei trabocchi. Mi affascinano da morire, come strutture e come storia. Non sarebbe male fermarcisi poi a mangiare…
Sono contenta di aver trovato un articolo sull’argomento! Credo la Costa dei Trabocchi sia una zona davvero bella ma sottovalutata e poco conosciuta. Ci sono tante mete balneari in Italia, ma continuiamo ad andare in massa nelle solite.
Avevo visto questi marchingegni sulla costa abruzzese passando con il treno sulla costa; avevo immaginato la loro funzione ma non ne sapevo molto di più, grazie per le info che hai inserito nell’articolo!
Io conosco invece solo i Trabucchi del Gargano e ne sono affascinata. Infatti ho scattato tantissime fotografie che li ritraggono all’alba e al tramonto! Quest’estate mi piacerebbe esplorare un po’ anche l’Abruzzo, regione che conosco pochissimo!
Conoscevo i Trabucchi ma non i Trabocchi! Credo che queste particolarità tutte italiane vadano tutelate e pubblicizzate di più.
Ho scoperto i Trabocchi per la prima volta guardando il programma Quattro Ristoranti e con il tuo articolo mi hai fatto venire tantissima voglia di visitare questa zona! Non è molto turistica ma dev’essere molto bella
Ho sentito parlare per la prima volta dei trabocchi nella trasmissione Quattro Ristoranti di Alessandro Borghese, e da allora quello di cenare in un trabocco è uno dei sogni della mia lista. Mi immagino pesce freschissimo e atmosfera unica – spero di poterne vedere uno dal vivo il prima possibile!
Ce ne sono anche sulla foce del Po e nelle valli di Comacchio, ma non so se si chiamano nello stesso modo.
Articolo davvero molto interessante. Prenderò spunto! Sono troppo belli e caratteristici.
Ma che bella storia, non conoscevo l’esistenza di queste strutture! Ammetto che sarebbe davvero suggestivo mangiare in un trabucco 🙂
Molto interessante la storia dei trabocchi, non ne conoscevo nè l’origini nè l’utilizzo. E’ una parte di costa molto bella: in settembre sono in zona e farò un salto a controllare di persona.
Non sono mai stata in questa zona ma mi attira da tempo, mi annoto il tuo post per viaggio futuro!
Questo è un itinerario che mi piacerebbe proprio seguire e non avevo considerato la parte Abruzzese. Ti ringrazio per gli spunti
La prima volta che ho sentito parlare di questa costa ero un pò perplessa…poi ho deciso di prenotare una vacanza e mi sono dovuta ricredere!! E’ un posto meraviglioso!
Sono stata in queste zone qualche tempo fa e ho colto l’occasione per visitare anche Ortona. È una zona stupenda quella che hai raccontato. A me piace molto l’Abruzzo e secondo me è ancora troppo sottovalutato!
Questo è un tour che vorrei fare da tanto tempo e spero l’anno prossimo di poter vedere i trabocchi e la regione Abruzzo, straordinaria e magica!
La Costa dei Trabocchi è un litorale che non conosco. È meraviglioso come un’architettura povera, figlia della cultura e dell’esperienza dei pescatori oggi sia capace di suscitare meraviglia. Menomale che, anche se non più utilizzati per la pesca sono stati, alcuni almeno, recuperati e valorizzati.
L’anno scorso ho mangiato al trabocco Punta Punciosa; devo dire che l’atmosfera è veramente suggestiva, si è abbracciati dal mare. Poi sono stata anche al Trabocco Turchino, che però penso apra solo in occasione degli eventi FAI. Una zona molto bella