Lanzarote: dove natura e arte si incontrano
Finora, parlandovi dell’affascinante isola di Lanzarote, vi ho mostrato principalmente il suo carattere selvaggio, quasi incontaminato, ma questa terra vulcanica offre al visitatore anche alcune attrazioni ideate e realizzate dall’uomo in cui la natura si incontra con l’arte, creando dei luoghi interessanti e suggestivi. Sono un esempio le Salinas de Janubio, una “scacchiera” di pozze d’acqua colorate, o i particolari vigneti di La Geria, situati nella parte meridionale dell’isola.
Con il blogpost di oggi, invece, ci spostiamo verso nord, per scoprire alcune bellezze architettoniche progettate dall’artista spagnolo César Manrique. Indubbiamente, senza il suo intervento, Lanzarote non sarebbe quell’isola tanto incantevole che conosciamo oggi e molto probabilmente non sarebbe stata dichiarata dall’UNESCO Riserva della Biosfera nel 1993, come ricorda la particolare insegna fuori dall’aeroporto di Arrecife. L’intento di Manrique, infatti, fu quello di tutelare il patrimonio naturale del territorio, risaltandolo con strutture artistiche e architettoniche sostenibili.
Chi era César Manrique
“Per me era il luogo più bello della Terra. E mi resi conto che, se fossero stati capaci di vederlo attraverso i miei occhi, allora l’avrebbero pensata come me”
Con queste parole, César Manrique si riferì alla sua cara Lanzarote. Nato ad Arrecife nel 1919, fu un artista eclettico e poliedrico, conosciuto e ricordato per le sue opere architettoniche in cui la vera protagonista è la natura. Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti di Madrid, si trasferì prima a Parigi e poi a New York, dove entrò in contatto con grandi artisti del ‘900, quali Picasso, Mirò, Pollock e Warhol, che indubbiamente influenzarono la sua vena artistica. Nel ’66, all’età di 47 anni, decise di tornare definitivamente nella sua isola natale, cercando di promuovere quel territorio vulcanico tanto particolare e per certi aspetti indomabile. Così, come se Lanzarote fosse stata una tela da riempire o dell’argilla da modellare, Manrique cominciò a decorarla, cercando sempre di creare un’armonia perfetta tra la natura, selvaggia e potente, e la sua arte, originale e rispettosa. Gli interventi dell’artista, infatti, rispettano l’ambiente e lo spettatore, vedendo come interagiscono perfettamente con quel territorio brullo e ribelle, ha la sensazione che siano lì da sempre, come se fossero opera della natura invece che del genio di un artista. Un binomio magnifico che racchiude l’essenza di Lanzarote: la fusione tra Arte e Natura.
Fundación di César Manrique, dove si vede chiaramente l’unione tra la natura e l’arte
Manrique e Lanzarote
Sull’isola si trovano un po’ ovunque tracce di quest’artista e in solo sette giorni non sono riuscita a vedere tutte le sue opere artistiche e architettoniche. Ho pensato, quindi, di elencare di seguito tutti i luoghi di Manrique, mettendo in grassetto quelli che ho visitato:
- Casa-Museo del Campesino: costruita a cavallo degli anni ’60 e ’70, la struttura è un omaggio al lavoro costante dei contadini di Lanzarote che sono riusciti a “domare” l’isola nonostante le avversità naturali, quali, per esempio, il terreno vulcanico, la siccità e i forti venti.
- Restaurante El Diablo: realizzato nel 1970, è l’unico ristorante presente all’interno del Parco Nazionale del Timanfaya e spicca per la sua grande vetrata che offre ai clienti un panorama incredibile sui vulcani dell’isola.
- Mirador del Río: progettato nel 1973.
- Centro Cultural El Almacén: si tratta di un edificio situato ad Arrecife, la città principale di Lanzarote. Manrique lo acquistò nel 1974 e lo trasformò in uno spazio in cui esporre opere artistiche di avanguardia. L’artista, verso la fine degli anni ’80, lo vendette al cabildo – il governatore dell’isola – che vi trasferì gli uffici del dipartimento dell’istruzione e della cultura.
- Jameos del Agua: un luogo suggestivo creato nel 1977.
- Fundación César Manrique: istituita dallo stesso artista nel 1983.
- Jardín de Cactus: l’ultima opera di Manrique, ideata e realizzata nel 1990.
A questo elenco va aggiunta la Casa-Museo César Manrique, che si trova a Haría, nella parte settentrionale dell’isola.
El Diablo, simbolo e protettore del Timanfaya nonché di tutta l’isola di Lanzarote, disegnato da Manrique
Alla scoperta dei luoghi di César Manrique
Il nostro viaggio alla scoperta dei luoghi di Manrique comincia al Jardín de Cactus, un giardino meraviglioso che incanta il visitatore, e prosegue poi verso il Jameos del Agua, dove vivono dei granchi ciechi e albini. Ci spostiamo poi verso la Cueva de los Verdes, una grotta relazionata con il Jameos del Agua, per poi continuare verso nord, fino ad arrivare al punto panoramico conosciuto come Mirador del Río, da cui si ammira l’isola di La Graciosa. Terminiamo il nostro viaggio visitando la Fundación César Manrique, dove natura e arte si fondono.
Info utili:
- Un solo giorno non è sufficiente per visitare questi luoghi, anche perché sono aperti indicativamente dalle 10:00 alle 17:00. Un mio consiglio, quindi, è di dedicare una giornata alla visita al Jardín de Cactus, al Jameos del Agua e a la Cueva de los Verdes e un’altra al Mirador del Río e a la Fundación César Manrique. Approfittate poi della vicinanza a Playa de Famara, per passeggiare su questa spiaggia ampia e lunga (e anche ventosa), considerata il paradiso dei surfisti, e a Teguise, il comune più grande dell’isola, dove ogni domenica mattina si svolge il mercato.
- Se si ha intenzione di visitare più di un luogo di César Manrique, è consigliabile acquistare il biglietto cumulativo che ha una validità di 14 giorni dal momento dell’acquisto. Vi suggerisco di consultare questa pagina per maggiori informazioni riguardo a prezzi e orari.
Jardín de Cactus
Il Jardín de Cactus è un magnifico giardino che ospita più di 10.000 piante di cactus, alcuni dei quali superano i 5 metri di altezza. La forma del giardino, progettato da Manrique nel 1990, ricorda un anfiteatro e riesce a integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante. In questo luogo naturale e artificiale al tempo stesso prevalgono colori meravigliosi: il verde delle piante, il marrone dei vulcani, il nero delle rocce e l’azzurro del cielo.
Orario: il giardino è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00.
Biglietto: adulti 6,50€; bambini dai 7 ai 12 anni 3,25€.
Indirizzo: Calle Brunela, 3A, 35544 Guatiza.
Jameos del Agua e Cueva de los Verdes
Jameos del Agua e Cueva de los Verdes sono due grotte che si trovano all’interno dello stesso tunnel vulcanico (lungo circa 6 km), che si è creato in seguito a un’eruzione vulcanica.
Il termine jameo, che dà il nome alla prima grotta, è di origine aborigena e indica l’apertura nel terreno che si produce in seguito al crollo del tetto di un tunnel di lava. All’interno del Jameos del Agua si trova un piccolo lago salato (collegato con l’Atlantico) che è la dimora di una specie di granchio unica al mondo. Si tratta di granchi albini e ciechi molto sensibili alla luce (quasi inesistente all’interno della caverna) e alla ruggine. Per questo motivo è vietato gettare monete all’interno del lago.
Manrique si impegnò a valorizzare questa grotta tanto particolare, progettando al suo interno un auditorium, che continua a ospitare concerti o eventi, e nella parte esterna un giardino, dove collocò una bellissima piscina dall’acqua cristallina, in cui però non è possibile immergersi. Il risultato è un centro artistico e culturale che non danneggia, ma anzi risalta la natura del luogo, e per tanto viene molto apprezzato sia dai locali che dai turisti. Jameos del Agua, infatti, è una delle attrazioni più visitate di Lanzarote.
Orario: tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00 e venerdì dalle 19:00 a 00:30. All’interno, infatti, si trova un ristorante che offre delle cene gourmet.
Biglietto: adulti 10,00€; bambini dai 7 ai 12 anni 5,00€.
Indirizzo: Carretera, S/N, 35542 Arrieta.
Poco distante dal Jameos del Agua, si trova la Cueva de los Verdes, un labirinto di gallerie sotterranee che è possibile visitare solo con la guida, che non è necessario prenotare. La grotta, utilizzata fino al XIX secolo dagli abitanti dell’isola come rifugio in caso di invasioni di pirati, deve il suo nome al cognome di una famiglia di pastori, los Verdes appunto, che conservava al suo interno le provviste.
La visita, che dura circa un’ora, consente al visitatore di intraprendere un vero e proprio viaggio al centro della terra, offrendogli alla fine anche un’esperienza sorprendente. Mi raccomando, non cercate video o informazioni sul web, ma godetevi la sorpresa quando la visiterete.
Orario: tutti i giorni dalle 10:00 alle 16:00.
Biglietto: adulti 10,00€; bambini dai 7 ai 12 anni 5,00€.
Indirizzo: dal Jameos del Agua seguite la strada LZ-204. La Cueva de los Verdes si trova distante appena 800 metri.
Mirador del Río
Il Mirador del Río, secondo molti uno dei più bei punti panoramici al mondo, è situato a circa 500 metri di altitudine e offre un panorama incredibile. Dall’alto della scogliera di Famara, infatti, si ammirano le antiche saline del Río, ormai abbandonate, e lo stretto di El Río, che separa Lanzarote dalla piccola isola di La Graciosa, che conta poco più di 700 abitanti ed è probabilmente l’unica isola europea abitata a essere priva di strade asfaltate.
Sarò sincera, questo belvedere, progettato da Manrique nel 1973, non mi ha entusiasmato quanto invece mi sarei immaginata. Nulla da dire sulla vista, davvero spettacolare, ma la struttura di per sé, a eccezione della grande vetrata sinuosa, non mi è sembrata particolarmente interessante. Sul lato sinistro dell’ingresso del Mirador del Río si trova un percorso suggestivo che vi consiglio di percorrere. Questo sentiero offre una visuale fantastica sull’isola di La Graciosa, la stessa che si ammira dal belvedere.
Orario: tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00.
Biglietto: adulti 5,00€; bambini dai 7 ai 12 anni 2,50€.
Indirizzo: Carretera de Yé, s/n, Haría, 35541.
Consiglio: indispensabile, soprattutto in inverno, una giacca a vento.
Lungo il sentiero vicino al Mirador del Río
Vista dal Mirador del Río
Fundación César Manrique
Quando si visita la Fundación César Manrique, si comprende appieno l’intento principale dell’artista: far convivere l’arte con la natura. Si tratta, infatti, di un meraviglioso gioiello architettonico in mezzo a una colata lavica che si originò in seguito alle violente eruzioni del XVIII secolo. Questo curioso edificio, che occupa una superficie di 3.000 m², fu progettato da Manrique nel ’66, quando lasciò New York per stabilirsi a Lanzarote, e fu sua dimora per circa vent’anni.
Sorprendente è la fusione che l’artista è riuscito a creare tra questa natura, impavida e irrompente, e la sua architettura, originale e al tempo stesso discreta in quanto non predomina. La casa, circondata da un rigoglioso giardino in cui spiccano palme e cactus, è suddivisa in due piani: al piano inferiore si trovano delle stanze dalle pareti bianche che sono state ricavate da dei tunnel di lava; mentre al piano superiore vi sono degli ambienti spaziosi e luminosi con ampie vetrate che si affacciano su un vero e proprio mare di lava.
Orario: tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00.
Biglietto: adulti 8,00€; bambini fino ai 12 anni 1,00€.
Indirizzo: Taro de Tahíche – C/ Jorge Luis Borges, 16, 35507 Tahíche.
Con questo lungo articolo il mio augurio è sempre lo stesso: incuriosirvi a visitare Lanzarote, un’isola non solo ricca di paesaggi naturali sorprendenti, ma anche di opere architettoniche che si sposano con questo territorio vulcanico e selvaggio, quasi indomabile. Vi aspetto giovedì 25 marzo con l’ultimo blogpost dedicato a quest’isola delle Canarie.
Con affetto,
Valentina
Vale ci sei riuscita benissimo, sono curiosa di visitare questa isola così misteriosa quanto affascinante! Appena si potrà e spero presto, voglio andarci. Grazie di cuore
Dora
Ho tanta nostalgia di quest’isola aliena, tutti i posti da te descritti hanno conquistato il mio cuore. Che isola meravigliosa! Spero tanto di tornarci presto!
Un abbraccio
Antonella
Quando l’arte e la mano dell’uomo si muovono nel rispetto della natura e dell’ambiente tutto diventa magico! Sono tutti posti che vedrei molto volentieri.
Quest’isola mi sta proprio chiamando! 🥰
Hai proprio detto bene, Fabio. Il risultato è una vera magia.
Ti auguro di visitare Lanzarote prima o poi 🙂
Quando si parla di Lanzarote di solito si punta l’attenzione su altre caratteristiche dell’isola, hai saputo fornire un nuovo punto di vista, stimolante ed interessante. Sempre un piacere leggere i tuoi articoli!
Grazie di cuore Valeria per questo tuo commento 🙂
Lanzarote mi ispira sempre di più e viste la condizioni epidemiologiche sto pensano sempre più di dirigermi verso quella direzione questa estate! Avevo già sentito parlare di Manrique e del giardino dei cactus ma mai di queste grotte! Mi salvo l’articolo, per il mio prossimo viaggio a Lanzarote!
Grazie Eliana, contenta di averti fatto scoprire qualche posto nuovo di Lanzarote, che ha davvero molto da offrire.
Non sono mai stata a Lanzarote. Confesso che all’inizio era una meta che non mi attirava molto, poi ho cominciato a leggere articoli e a vedere foto e sto lentamente cambiando idea. Penso che sia un posto che merita una visita!
Assolutamente, Teresa.
È un’isola incantevole!
Non siamo mai state a Lanzarote, ma vorremmo rimediare! Il giardino dei cactus mi ha ricordato un po’ il viaggio in Arizona di ottobre 2019. E poi .. non so perchè ma in alcune delle tue foto notiamo una somiglianza con l’entroterra di Santorini!
Chissà che spettacolo che deve essere l’Arizona… quello è un mio sogno!
Non conosco le isole greche, ma non sei la prima che nota una certa affinità tra Lanzarote e Santorini.
Sicuramente per visitare tutti i luoghi da te elencati non ci basta veramente un giorno!
Deve essere molto bello organizzare una caccia al tesoro in giro per l’isola
Sarebbe proprio bello e divertente… i luoghi di Manrique sono tanti e c’è quindi l’imbarazzo della scelta 🙂
Ci hai dato una visione diversa di Lanzarote molto interessante questo connubio con l’arte, già volevo visitare l’isola ho aggiunto altre motivazioni
Grazie Arianna, contenta di averti incuriosita ancora di più a scoprire Lanzarote.
Si parla spesso dell’animo selvaggio di Lanzarote, ma meno delle sue presenze artistiche! Il fatto che abbia vissuto ed operato una personalità artistica così eclettica, mi fa venir voglia ancora di più di visitare questa incredibile isola!
È vero, spesso si parla solamente dei paesaggi selvaggi di Lanzarote – indubbiamente spettacolari e pertanto degni di nota – ma anche l’arte su quest’isola è una caratteristica da non trascurare.
Ti auguro di visitare Lanzarote prima o poi, merita moltissimo 🙂
Anch’io in una settimana non sono riuscita a vedere tutte le sue opere, ma la sua storia mi ha affascinato tantissimo. La sua casa ad Haria l’ho vista ed è meravigliosa!
Io, invece, la sua casa non sono riuscita a vederla… sarà per la prossima volta.