Alla scoperta di George Town, la capitale dell’isola di Penang in Malesia
Buongiorno cari lettori! Continuano i miei racconti sull’Oriente e oggi vi parlo di George Town, penultima tappa della crociera in Asia. Dopo due giorni a Phuket la Costa Victoria è partita per Penang, un’isola occidentale della Malesia poco distante da un’altra isola malese che merita sicuramente una visita: Langkawi https://www.travellingwithvalentina.com/travels/un-giorno-sullisola-di-langkawi/.
Itinerario della Costa Victoria del gennaio 2018
Nel porto di George Town
George Town viene paragonata a un gustoso cocktail i cui ingredienti principali sono le fatiscenti shophouses, i templi cinesi, le moschee, le colorate case coloniali, gli alti edifici moderni e soprattutto i suoi abitanti di diverse culture ed etnie. Un eclettico miscuglio di tradizioni e religioni che affascina il turista occidentale. George Town viene visitata anche per la sua interessante Street Art e per essere la capitale gastronomica della Malesia, se non addirittura di tutto il Sud-est asiatico.
L’isola di Penang merita sicuramente una visita di un paio di giorni, dal momento che oltre ai siti religiosi, ai centri commerciali in stile occidentale e alle strette viuzze dove si trovano affascinanti murales e semplici bancarelle che vendono il cibo locale offre spiagge di sabbia dorata orlate da palme e resort di lusso. La sosta della Costa Victoria era dalle 7:00 fino alle 17:00, per cui, avendo a disposizione poco tempo, abbiamo optato per scoprire la capitale al posto delle spiagge. Come per le altre tappe in Malesia, non abbiamo scelto un tour organizzato da Costa, ma abbiamo preferito girovagare per George Town in autonomia. Non si tratta di una grande città, per cui la si riesce a visitare tranquillamente a piedi. Un consiglio che vi do è proprio quello di perdervi nel dedalo delle sue strade trafficate, scoprendo come vivono i locali.
Il porto di George Town fotografato dalla nave: in lontananza si intravedono i grattacieli
Camminando per le strade di George Town dove si trovano numerose lanterne rosse
Quando siamo arrivati davanti a questo tempio cinese, ci siamo chiesti perché tutta questa gente fosse in fila davanti a un bancone vuoto. Ho chiesto informazioni a un passante che mi ha spiegato che sono locali che aspettano un po’ di cibo ed acqua. I venditori delle bancarelle che ci sono nei dintorni, infatti, al posto di invogliare i turisti nell’acquistare qualche sciocco souvenir chiedono di comprare delle bevande per i bisognosi. Io e mia sorella non ci abbiamo pensato due volte, così abbiamo comprato una cassa di bottigliette d’acqua e le abbiamo distribuite: un gesto apparentemente molto semplice, ma che per loro ha significato molto. Nonostante George Town si presenti come una città cosmopolita proiettata verso il futuro, la povertà è ben presente sull’isola. Però, a differenza di altri paesi dove i mendicanti disturbano, quasi infastidiscono i turisti, in Malesia prevalgono l’educazione e il rispetto verso i visitatori stranieri.
Le shophouses di George Town
Non esiste un corrispettivo termine italiano, ma per capire cosa è una shophouse basta analizzare questa parola inglese: shop + house, ossia negozio-casa. Le shophouses, diffuse in tutto il Sud-est asiatico, sono delle case dai colori pastello articolate su due livelli: al piano terra si trova il negozio mentre al piano superiore la casa del proprietario. Sono nate, infatti, dall’esigenza dei commercianti di avere la loro bottega annessa a uno spazio in cui vivere.
La Street Food di George Town
Come accennavo all’inizio del post, George Town è rinomata per la sua gastronomia. Lungo le strade del centro si trovano bancarelle di frutta, venditori di prodotti tipici e ristoranti spartani che offrono a prezzi più che abbordabili i tradizionali piatti asiatici. Non essendo un’amante della cucina orientale, mi sono limitata a fotografare i vivaci banconi per strada e i venditori ambulanti impegnati nelle loro attività, ovviamente chiedendo loro il permesso prima di scattare qualche foto.
Carne essiccata
Vi consiglio di entrare in un mercato di George Town, dove si vende sia carne che pesce. Vedrete gli autoctoni indaffarati nel pulire gamberetti, ammazzare galline e preparare sughi di verdure. Luoghi in cui le condizioni igieniche sono molto precarie, ma dove si vede la semplice vita quotidiana dei malesi.
Per le strade di George Town è possible imbattersi in gabbie di iguane
La Street Art di George Town
La capitale dell’isola di Penang nell’ultimo decennio è stata abbellita da una particolare Street Art opera del giovane artista lituano Ernest Zacharevic. La particolarità della sua arte risiede nell’aver saputo abilmente accostare oggetti comuni quali biciclette ed altalene ai suoi murales. Purtroppo in poche ore non siamo riusciti a vedere tutti i suoi disegni disseminati per le viuzze caotiche di George Town, ma almeno abbiamo visto uno dei suoi murales più famosi: “i bambini in bicicletta”. Le opere di Zacharevic sono diventate talmente note che è normale vedere lunghe file di turisti pronti a farsi fotografare accanto a questi murales. Pensate che i souvenir di Penang quali calamite, magliette, shoppers e cartoline raffigurano proprio queste opere.
Coppia di sposi davanti al celebre murales dei bambini in bicicletta
Un altro celebre murales di Zacharevic: “coppia di innamorati in bicicletta”
I templi di George Town
George Town vanta un ricco patrimonio di luoghi di culto: dai templi cinesi alle moschee. Girovagando per le strade del centro, ci siamo imbattuti in una serie di templi che colpiscono il visitatore per le loro colorate decorazioni. Per mancanza di tempo non siamo entrati e ci siamo limitati ad ammirarli da fuori.
Per chi fosse interessato alla visita dei templi ricordo che l’entrata è gratuita e che bisogna avere le braccia e le gambe coperte. In molti templi, poi, bisogna entrare scalzi.
Nel primo pomeriggio, soprattutto a causa del grande caldo, abbiamo deciso di rientrare in nave. Anche a George Town, infatti, l’alto tasso di umidità ci ha stancati parecchio (in una foto avrete notato che avevo le caviglie abbastanza gonfie), per cui un consiglio che vi do è quello di indossare capi in fibre naturali e di portarvi dietro un paio di bottiglie d’acqua. Nonostante non andiate al mare, utilizzate comunque una buona crema solare; il sole, infatti, è molto forte! Abbiamo concluso la giornata rilassandoci nelle piscine della Costa Victoria, che è salpata dal porto di Penang alle 17:00 diretta a Malacca.
Ci vedremo quindi con l’ultimo post sulla Malesia presto! Intanto spero che questo articolo vi sia piaciuto!
Con affetto,
Valentina
George Town mi ispira molto per la sua street art, per il suo cibo da strada e per i suoi colori. Capisco il fattore caldo e umidità, ricordo in Sud est asiatico di aver sofferto molto tra afa e smog. Però ne vale davvero la pena <3
Una cittadina davvero bella, te la consiglio! Per l’umidità, purtroppo, c’è poco da fare!
George Town è una città che si sente nominare spesso ma che non mi ricordavo esattamente dove fosse.. Comunque mi hanno colpito tanto i colori di queste foto, peraltro stupende! E’ una città facile da girare con bambini? Forse il clima non aiuta…
Ciao Francesca, nonostante il gran caldo afoso credo che George Town sia adatta a famiglie con bimbi piccoli. Non è per niente pericolosa e una visita merita sicuramente!
Mi è piaciuto tutto di questo articolo, complimenti!! Le bottigliette da comprare per offrirle, le botteghe con sopra la casa, il vestito rosso della sposa. Bellissimo. Sai che finalmente sto pensando a una crociera nel concreto 😉