Buongiorno cari lettori, come state?
Dopo troppi mesi di inattività sul blog, torno ad aggiornare questo mio spazio virtuale raccontandovi come e dove ho trascorso quest’ultimo periodo.
Se rileggo il primo post pubblicato quest’anno – Dove mi porterà il 2020 – mi rendo effettivamente conto di quanti programmi e progetti siano sfumati o cambiati nell’arco di solo sei mesi. Ricordo che a gennaio ero particolarmente emozionata: a febbraio mi sarei trasferita a Milano, dove avrei iniziato un master universitario, e l’idea di vivere nel capoluogo lombardo mi entusiasmava e spaventava al tempo stesso. Chi l’avrebbe mai detto, però, che di lì a poco sarebbe scoppiata una pandemia e che questa nuova malattia avrebbe scombussolato così tanto le nostre vite?
Febbraio è stato un mese intenso: prima il trasferimento, poi l’inizio delle lezioni del master ed infine la chiusura delle università. Ricordo che era sabato 21 febbraio quando al telegiornale comunicarono che le scuole e le università sarebbero rimaste chiuse fino ai primi di marzo. Chi l’avrebbe mai detto, invece, che di lì a pochi giorni l’Italia avrebbe dichiarato il lockdown e che gli italiani avrebbero trascorso i successivi due mesi confinati in casa?
Questo lungo periodo io l’ho vissuto a Zurigo. Poco prima che venisse varato il Dpcm, ho raggiunto il mio fidanzato in Svizzera. Quando in stazione ho salutato i miei genitori, non mi sono chiesta quando li avrei rivisti, ma mai avrei pensato di riabbracciarli solo dopo ben tre mesi.
Chi mi conosce sa che sono molto positiva e anche in questa situazione alquanto incerta ho cercato, e cerco tuttora, di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Per avere una maggior chiarezza un po’ di tempo fa, quando avevo la sensazione che i miei programmi stessero sfumando, ho preso un foglio è ho stilato i miei principali obiettivi per questo 2020:
- Seguire le lezioni del master in Arti del racconto in primavera.
- Svolgere uno stage in estate o in autunno.
- Vivere a Milano.
- Scoprire la Camargue a Pasqua e il Portogallo a luglio insieme al mio fidanzato.
Poi ho osservato la breve lista e ho riflettuto. “A tutto c’è una soluzione”, mi sono detta.
- Le lezioni del master non sono state in presenza come invece sarebbero dovute essere, ma sono state impartite online. “Pazienza!” mi sono ripetuta. Ho imparato comunque molto e nonostante la maggior parte dei docenti l’abbia vista e ascoltata attraverso uno schermo, mi ritengo fortunata di aver avuto come insegnanti noti scrittori, sceneggiatori e produttori televisivi e cinematografici.
- A causa del Covid-19 i tirocini sono ancora un punto interrogativo. Vi confesso che questa incertezza mi causa spesso agitazione, ma continuo a essere positiva, sperando di riuscire a svolgere uno stage nell’ambito lavorativo a cui aspiro.
- Non ho vissuto a Milano, ma in compenso ho trascorso questo lungo periodo di quarantena a Zurigo insieme al mio fidanzato. Grazie a questa esperienza – una piccola prova di convivenza – ci siamo conosciuti meglio ed entrambi abbiamo notato mutare in meglio il nostro rapporto: la complicità è aumentata così come è maturato in noi il desiderio di vivere insieme.
- È vero che il viaggio in Camargue e quello in Portogallo sono stati annullati, ma preferisco pensare che siano stati solo posticipati. Erano in programma per quest’anno e ricordo ancora l’entusiasmo provato mentre acquistavo i biglietti aerei e tracciavo gli itinerari. In compenso in questi mesi mi sono goduta dei panorami meravigliosi dalla cima di Zürichberg, poco distante dalla casa del mio fidanzato, e una volta rientrata in Italia i primi di giugno, ho scoperto delle meravigliose spiagge in Abruzzo e il sentiero delle Lame Rosse nelle Marche.
La mia quarantena a Zurigo
Ho trascorso gli ultimi mesi immersa nella natura e ho così avuto la possibilità di vederla cambiare man mano che l’inverno lasciava spazio alla primavera. Gli alberi hanno iniziato a riempirsi di foglie e poi di fiori, il cinguettio degli uccellini è diventato sempre più insistente e le giornate si sono allungate.
Dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 fino alle 17:00 seguivo le lezioni del master online e poi mi dedicavo ai compiti (sono stati mesi molto intensi e per questo motivo ho trascurato il blog). Nei weekend mi rilassavo in balcone in compagnia di un buon libro oppure mi sbizzarrivo in cucina, cercando di preparare dei piatti appetitosi per il mio fidanzato.
A Zurigo non abbiamo vissuto un vero e proprio lockdown come in Italia. Le scuole hanno riaperto i primi di maggio e la mascherina non è mai stata obbligatoria – lo è diventata dai primi di luglio, ma solo sui mezzi pubblici.
Vista da Zürichberg, la collina di Zurigo
Marzo 2020: relax in balcone
Maggio 2020: pranzo in balcone
I miei programmi per l’estate
I primi di giugno sono rientrata in Italia insieme al mio fidanzato ed entrambi ci siamo goduti le nostre famiglie – l’emozione e la gioia di riabbracciare dopo mesi i propri cari sono state quasi indescrivibili. I primi di luglio siamo tornati a Zurigo, dove trascorreremo buona parte dell’estate. Il ritmo delle mie giornate è tranquillo e non è più scandito da degli orari ferrei come quando seguivo le lezioni del master. Il mio principale obiettivo per questa estate infatti è rilassarmi, godermi appieno il mio soggiorno in Svizzera passeggiando fra i boschi, esplorando i dintorni di Zurigo, cucinando piatti genuini, leggendo in balcone al sole e scrivendo, principalmente per il blog. In programma c’è qualche viaggio, ma di questo preferisco parlarvi più avanti, intanto vi auguro di trascorrere una felice estate!
Un abbraccio,
Valentina
Complimenti Valentina per la maturità con la quale hai affrontato ed affranti queste prime prove della vita. L’equilibrio raggiunto fanno ben capire come riuscirai ad impostare la tua vita nella famiglia e nel lavoro. Augurissimi di buona vita
Grazie Maria Grazia per questo tuo commento.
Brava bel post sulla ripartenza, senza dimenticare tutto quello che è passato…
Brava, penso anche io che il modo migliore per reagire a qualsiasi cosa negativa sia quella di programmare qualcosa per il futuro, sia un viaggio ma anche una qualsiasi altra attività. Io mi sono messa d’impegno per iniziare a sistemare il mio blog, facendo qualche pensierino ai viaggi futuri.
Ricordo che avevi parlato del master in un altro post, e mi dispiace che non sia andato come avevi immaginato. Cerco anche io come te di vedere il bicchiere mezzo pieno (spesso però mi faccio prendere dallo sconforto e lo vedo completamente vuoto) e trovo che il fatto di aver avuto la possibilità di trascorrere del tempo a Zurigo sia stata una cosa positiva. E’ una città dove torno sempre volentieri e mi piacerebbe organizzare un weekend presto. Prima o poi ci rifaremo anche dei viaggi cancellati!
Hai fatto benissimo! Anche io mi sono dedicata a studiare seo e ha riprendere il blog che avevo abbandonato. E poi che bellissimo balcone, che invidia!!
Sono convinta che questo periodo di chiusura abbia aiutato molte persone a capire meglio la strada da seguire e soprattutto ha insegnato il valore della libertà. Ci sono mancate tante piccole cose a cui eravamo abituati e a cui non davamo peso e valore. Proprio per questo valore, parzialmente ritrovato, siamo tutti un po’ più felici. Il bicchiere mezzo pieno? Sempre!
Be’ il tuo bicchiere può dirsi assolutamente pieno: pieno di speranza, di amore, di energia, di progetti, di futuro. Ti auguro il meglio!
Io ho vissuto un periodo durissimo, faticosco ma molto importante durante la prima parte di questo 2020. E anche per me il bicchiere è sempre mezzo pieno.
Complimenti, Valentina! Essere riuscita a rimanere positiva ha sicuramente giovato anche al tuo amore in questo periodo un po’ buio. Anche qui in UK il lockdown è stato meno restrittivo che in Italia ma i momenti di down ci sono stati eccome… Soprattutto pensando ai progetti e al matrimonio che doveva avvenire a Maggio. Però abbiamo imparato molto e stiamo ripianificando tutto, cercando nuovamente una normalità.
Il 2020 e’ stato decisamente un anno particolare. Anche io, come te, ho trascorso il lock down all’estero, a Bordeaux, Francia. Qui la situazione e’ stata simile a quella italiana, ma molte volte mi sono chiesta se avessi fatto bene a restare o se, forse, sarebbe stato meglio rientrare in Italia dal mio fidanzato. Ancora oggi non ho una risposta, ma spero di non dover rifare una scelta del genere mai piu’. Comunque, vedere il bicchiere mezzo pieno mi ha aiutata tantissimo nelle giornate piu’ lunghe. Con bullet list e attivita’. Con positivita’ e voglia di pensare che tutto e’ rimandato, non cancellato. Grazie della condivisione.