Il post di oggi sarà ricco non solo di fotografie, ma anche di informazioni, in quanto la mia intenzione è quella di parlarvi in maniera abbastanza dettagliata di un viaggio che ho fatto nel dicembre del 2014, mentre mi trovavo in Erasmus a Córdoba (Andalusia), con un bel gruppo di studenti provenienti da varie parti del mondo (il viaggio, infatti, è stato organizzato da ESN, un’associazione che si occupa di eventi, escursioni e viaggi per studenti universitari stranieri). Abbiamo passato cinque fantastici giorni in Marocco, un paese che mi ha sempre incuriosito non solo per le sue città imperiali e per la sua cucina (vi parlerò del cibo marocchino nel prossimo post), ma anche, e soprattutto, per i suoi variegati paesaggi. Il deserto del Sahara, infatti, credo che sia uno dei luoghi più particolari, magici e spettacolari che abbia mai visto!
Itinerario:
I girono: Córdoba – Ait Ayach
II giorno: Ait Ayach – Merzouga e Dune Erg Chebbi
III giorno: Merzouga – Meknes
IV giorno: Meknes – Tangeri
V giorno: Tangeri – Córdoba
Il primo giorno l’abbiamo passato in viaggio; siamo partiti, infatti, di notte con la corriera da Córdoba e siamo arrivati all’alba al porto di Tarifa, da dove ci siamo imbarcati sul traghetto per Tangeri (la tratta è durata circa un’ora). Una volta arrivati in Marocco, abbiamo cambiato i soldi (1 Euro = 10.7 Dirham) e siamo ripartiti con la corriera in direzione Ait Ayach, un piccolo paese in cui siamo arrivati nel tardo pomeriggio, dopo un viaggio abbastanza lungo (più di 7h di pullman).
Il giorno seguente, dopo un’abbondante colazione nell’hotel di Ait Ayach, siamo partiti in direzione Merzouga, località che si trova quasi a confine con l’Algeria. Durante il viaggio abbiamo fatto varie tappe: ci siamo fermati, infatti, in un bar, dove abbiamo bevuto dell’ottimo tè e comprato souvenir (la maggior parte di noi ha comprato qui i foulard da utilizzare come turbanti).
Vista dalla terrazza del bar
Tè nel deserto
Poi nel pomeriggio, prima di arrivare a Merzouga, abbiamo fatto un mini tour in 4×4. É stata una gran bella esperienza, anche perché abbiamo viaggiato per un breve tratto sul tetto della Jeep. Abbiamo visitato una tenda di beduini, che ci hanno accolto con del tè caldo e qualche dolce, e siamo arrivati in un’oasi, dove abbiamo scattato qualche foto al bel panorama e dove ci siamo riposati prima di rimetterci in viaggio verso Merzouga.
Visita alla tenda dei beduini
Nel tardo pomeriggio, siamo finalmente arrivati a Merzouga. Dopo aver lasciato le valigie in corriera e aver preso con noi lo stretto necessario per passare una notte fuori, siamo saliti in groppa ai cammelli e, dopo più di un’ora, siamo arrivati nelle tende dei berberi in mezzo al deserto. Mi ricordo ancora perfettamente quel “viaggio”; siamo partiti mentre il sole stava tramontando e siamo arrivati che era già sera inoltrata. Nel cielo sono comparse migliaia di stelle e una luna bella bianca e intorno a noi regnava il silenzio, che ogni tanto veniva rotto dal verso di qualche cammello.
Una volta arrivati, abbiamo cenato e poi abbiamo cantato, ballato e fatto qualche gioco attorno al falò. Al mattino ci siamo svegliati molto presto, in modo da risalire la grande duna di sabbia che si trovava dietro il nostro accampamento e poter ammirare il sole sorgere. Anche questa esperienza è stata una grande emozione. Vedere come la sabbia da scura e fredda si colorava di ocra è stato meraviglioso.
Dall’alto della duna il nostro accampamento
Alba nel deserto
Dopo aver ammirato l’alba, abbiamo lasciato le tende e siamo ripartiti con i cammelli per rientrare a Merzouga, dove abbiamo pranzato con del buon riso e verdure. Nel pomeriggio siamo partiti con la corriera, diretti verso Meknes, una delle quattro città imperiali del Marocco (le altre tre sono la capitale Rabat, Marrakech e Fes), città in cui ritornerei molto volentieri per poterla visitare con più calma, in quanto il tempo a disposizione non era molto, dal momento che siamo arrivati la sera tardi e quindi abbiamo potuto visitare la città soltanto la mattina del giorno dopo. Siamo comunque riusciti a visitare la piazza El Hedhim, dove si trova Bab Mansour, l’imponente porta simbolo della città, costruita a cavallo tra il 1600 e il 1700 per volere del sultano Abdul Nasir Mulay. Abbiamo poi visitato la spoglia prigione di Kara e il mausoleo di Mulay Isma’il, al cui interno sono conservate le spoglie di questo sultano del XVII secolo. Abbiamo anche visitato le scuderie reali, che furono costruite nel tardo 1600, e potevano ospitare più di diecimila cavalli e cammelli; infine abbiamo passeggiato per questa caotica città, entrando nel suo grande bazar.
Dopo questa rapida ed intensa visita alla città di Meknes, siamo ripartiti per Tangeri, dove, a causa di un guasto alla corriera, siamo arrivati la sera molto tardi. Il nostro ultimo giorno in Marocco l’abbiamo passato girovagando per questa città portuale, ben differente dalla più caratteristica Meknes. Tangeri, infatti, è una città moderna, quasi europea, ricca di locali alla moda e hotel di lusso. Nel pomeriggio, siamo rientrati in Spagna, io personalmente un po’ stanca dopo un viaggio tanto intenso, ma sicuramente molto contenta per le emozionanti esperienze vissute e i meravigliosi luoghi visitati.
Informazioni utili:
Di questo viaggio, oltre ai bellissimi posti, ricordo principalmente il freddo. Durante le ore calde della giornata, c’erano sui 20 gradi, di conseguenza si stava bene anche con una leggera t-shirt, ma durante la notte le temperature precipitavano parecchio, e allora diventavano indispensabili felpe pesanti e giacche invernali (se non addirittura guanti e cappello di lana, soprattutto per affrontare la notte in tenda nel deserto). Nonostante questi sbalzi termici, credo che la stagione invernale sia molto indicata per visitare il Marocco, quindi il mio consiglio è quello di tener in conto di questi cambi bruschi di temperature quando preparate le vostre valigie. Indispensabili, poi, sono delle scarpe comode.
Occorre il passaporto per i cittadini italiani.
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Ho trovato l’articolo per caso, è bello e interessante leggere le avventure di altri in Marocco. Non c’è niente di meglio quando, come me, stai programmando un viaggio. Complimenti per l’articolo, colgo l’occasione per chiederti una cosa. Il prossimo mese farò un viaggio con la mia famiglia, mia moglie e i nostri due figli di 9 e 10 anni in Marocco. Stiamo personalizzando il nostro viaggio con escursioni e volevamo sapere se consiglieresti questa escursione https://travelmoroccotour.com/it/package/escursione-di-1-giorno-alle-cascate-di-ouzoud/ dato il periodo magari dove c’è acqua c’è anche più fresco?.
grazie
Ciao Paolo, il Marocco per me è un Paese meraviglioso e spero tanto di tornarci presto. Tu ci andrai in piena estate, quando il caldo è quasi insopportabile, quindi ricordatevi di indossare vestiti leggeri e non sintetici (ricordo il grande caldo patito a Marrakech a ferragosto di quasi 10 anni fa). Non ho visitato queste cascate, ma dalle immagini sembrano molto belle, quindi perché no, se riuscite, provate a fare anche questa escursione sicuramente interessante e “fresca”.
Un abbraccio e buona vacanza!!